MAURIZIO BOMBERINI, was born in Florence in 1966. In 1986 wins the Prize for the grafic arts Florence European Capital of Culture, sponsored by the European Parliament of Strasburg three years laters is italian finalist of "Concours International des Jeunes Créateurs de Mode" de Paris. After an initial formation course in the field of fashion (in 1992 he is awarded of a diploma in Design at the Polimoda " Fashion Institute of Technology" of New York, florentine detached section) attended the faculty of architecture and the Bologna corses of DAMS, registering also, in a course especially oriented towards an artistic traditional situation, at the "Drawing of Nude", at the Florence Academy of Fine Arts. Numerous and brilliant his participations in fashions that, since 1998, see him cooperate in project and realization with Prada, Miu Miu, Champion, Eredi Chiarini, Mario Valentino.Since the end ther 90's a strong change of interesty brings him to open in the historical center of Florence a suggestive studio,a true workshop where, like a Renaissance magister, he ewperiments on wood, the most loved medium,the varius paintings tecniques, oils, acrilics, watercolours, with special mixtures wich makes unique his work.

lunedì 25 ottobre 2010

IL MARE E UNO SPECCHIO CHE FRANTUMA LA SCORZA DI CHI LO GUARDA E NE RIVELA L'ANIMA. CHI DOVESSE AVER PAURA DI SE STESSO NON SI IMBARCHI". UOMO AVVERTITO.







La CUPOLA di Brunelleschi


MaurizioBomberini ama ripetere più e più volte uno stesso soggetto per il puro piacere di divagare con le sue sperimentazioni sulla materia pittorica, senza curarsi di cosa sia poi rappresentato, perché in fondo, a lui, di raffigurare qualcosa, interessa davvero poco. Certo i soggetti hanno una loro ragione di essere: i pesci, per una passione nutrita fino dall’adolescenza verso quel mondo, e i manichini, per una fase della vita passata a creare nel campo della moda. Ma la questione muta quando si tratta di … cupole anzi di ‘una’ cupola, sempre la stessa, quella del Brunelleschi, perché da molti anni, quell’elemento architettonico, già amato, è divenuto una presenza costante, dominante il suo campo visivo, dall’appartamento dove ha vissuto e dallo studio dove lavora.
La cupola si è dapprima insinuata nelle sue composizioni: lui lo sa, noi no, ma possiamo scoprire che è diventata la gonna di un abito che ricopre un manichino, una segno inciso su un legno simile a un geroglifico, una macchia di colore in una composizione astratta. La cupola è sempre lì e diventa il simbolo di qualcosa intorno a cui si gioca tutta l’ironia dolce-amara dell’arte di Bomberini, il quale pur animato da lucida autocritica, non rinuncia al piacere del dipingere, ad un corpo a corpo con la materia che non ha nulla di sofferto, ma di sommamente ludico.







Mostra Personale PALAGIO DI PARTE GUELFA-FIRENZE







Maurizio Bomberini, Forme.
Firenze, Palagio di Parte Guelfa 18-21 aprile 2010

In sintonia col tema dell’evento, che celebra il tango argentino, Maurizio Bomberini espone una serie di suoi lavori recenti: tavole o tele nelle quali si profilano soltanto, o prendono improvvisamente corpo, forme femminili, manichini talvolta alati, su cui l’immaginazione appoggia altre forme: gonne a cupola, cupole cucite, fili d’aerostato, vele volanti. Figure che hanno insita una musicalità non lontana dall’energia palpitante del tango, una danza che crea “un circolo virtuoso che consente poi l’improvvisazione” (Miguel Angel Zotto). Ed è proprio quel senso di libertà e di improvvisazione - cui pure è sottesa una regola di fondo -, che suscitano anche le creazioni di Bomberini, scaturendo inattese da quei frammenti, scoperti, raccolti, trasformati da una fervida fantasia che trova appiglio però su una manualità antica, nella sapienza del miscelare colori secondo tecniche particolari che rendono unico il suo lavoro.
Nato a Firenze nel 1966, Maurizio Bomberini, compie una prima formazione di studi artistici (Accademia di Belle Arti, DAMS), ma anche nel campo della moda (diploma di design al Polimoda), settore nel quale ha lavorato per alcuni anni per la fase progettuale e realizzativa, soprattutto con la maison Prada; da oltre un decennio ha scelto di dedicarsi solo alla pittura e alla scultura, nel suo studio-laboratorio di via dei Servi.